Siamo nel 1944, sono cessati i bombardamenti sull'Isola d'Elba e via Carducci si presenta in questo modo agli occhi dei portoferraiesi. Sulla sinistra si riconosce il nostro palazzo, rimasto in piedi per 2 terzi. Verrà acquistato dal mio nonno Pietro l'anno seguente e ricostruito come lo conoscete oggi. Tantissimi i racconti che ho ascoltato su quella guerra e anche sulla precedente, soprattutto dalla mia bisnonna Dina. Sirene, bombe, sfollamenti, macerie ... dalle sue parole sembravano tutte novelle, eppure non credo che certi avvenimenti siano stati vissuti con la leggerezza che lasciava intendere alle mie orecchie di bimba.
Ho trovato recentemente una testimonianza scritta invece dalla mia nonna paterna, Danila, maestra elementare ed appassionata raccoglitrice di documenti di vario tipo. E' una cronaca dettagliata dei bombardamenti subiti dalla nostra isola durante la seconda guerra mondiale (potete leggere il documento completo qui) Certo questo documento ha ben poco delle "novelle" e dei racconti romanzati di nonna Dina e si conclude in questo modo:
(...) Lunedì mattina alle ore 11 è cessata ogni resistenza su tutta l'Elba e la bandiera francese sventola trionfatrice ovunque si è installato il Comando.
Il terrore dei bombardamenti e della fame è cessato ma c'è rimasto l'incubo delle truppe di colore, il marchio dell'infamia, del disonore, l'onta della conquista, o meglio, della sconfitta. Donne giovani e vecchie, bambine innocenti e pure, gioventù martoriata da belve assetate di sangue, hanno piegato il capo, sono dovute sottostare senza possibilità di difesa da parenti ed amici, soggiacere ad una infame vergogna.
Potranno in seguito dimenticare queste ore terribili? Potranno amare i bambini illegittimi e mulatti che nasceranno? Potranno i posteri obliare e cancellare dalla storia della nostra terra, del nostro paese, questa guerra infame?
Che Dio perdoni coloro che non sapevano quel che facevano e dia pace agli infelici e sia misericordioso con essi. Signore, Misericordia! Abbiate pietà dei vostri figli!
Maria Santissima, benediteci ora e sempre. E così sia.
(scritto a luglio 1944)
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